di ANDREA MAZZOTTA
ALESSANDRIA DEL CARRETTO – Ci sono appuntamenti che per la propria forza dirompente che si rinnova di anno in anno, per il valore intrinseco del messaggio che veicolano, caratterizzano l’estate dell’Alto Ionio. Tra questi Radicazioni – Festival delle Culture tradizionali, organizzato dall’associazione F. Vuodo, ad Alessandria del Carretto e giunto quest’anno all’undicesima Edizione. In tre giorni, dal 20 al 22 agosto, Alessandria del Carretto, un piccolo comune dell’Alto Ionio cosentino situato a circa 1.000 m di altitudine nel territorio che è parte del Parco Nazionale del Pollino, vedrà aumentare vertiginosamente il numero delle persone che calcano le strade del paese. Si passerà da poche centinaia di abitanti a migliaia di turisti, provenienti da tutta la Calabria e dal resto d’Italia per godere della musica, delle atmosfere e dell’offerta culturale che da anni l’associazione F. Vuodo riesce ad offrire.
L’organizzazione, dopo oltre 10 anni di festival può dire tranquillamente di aver conseguito il risultato per cui la manifestazione era stata concepita, cioè portare a conoscenza di un pubblico più vasto possibile le risorse culturali della comunità di Alessandria del Carretto, nonché quelle proprie all’intera area calabro-lucana, soprattutto attraverso un’offerta musicale e artistica caratterizzata da influenze provenienti da varie parti del mondo.
Quest’anno, come si evince dal sottotitolo dell’evento “Scuntruvìerei – Resistenza controversa”, il Festival è dedicato alle persone che vivono la difficoltà di “resistere” nelle piccole comunità, realtà spesso penalizzate da dinamiche sociali che impongono un isolamento. Si legge nel comunicato stampa diffuso dall’associazione “La frana avvenuta il 2 Febbraio 2014 ad Alessandria del Carretto ha posto una barriera, un nuovo limite a questa comunità, isolata per diversi giorni. Qui si vive un disagio ambientale e sociale che sta mettendo a dura prova la tenacia dei suoi abitanti. Chi si assume oggi la responsabilità di far morire un luogo? Chi vuol decretarne la morte? Radicazioni no! Radicazioni lotta per la vita”.
Proprio per riflettere su questo tema il festival aprirà con un convegno dal titolo “Strade interrotte: Resistenza all’indifferenza” a cui parteciperà il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio. Ricco, come sempre, il programma artistico. Sotto l’aspetto musicale, che ha il suo giroscopio di intenti nella rivisitazione della musica popolare, spiccano i nomi dei Taluna, provenienti dalla California, degli Almoraima, gruppo pugliese che offrirà una lettura sonora del flamenco arabo, i Traballo, i Mascarimirì che si esibiranno in una rivisitazione critica della musica salentina, gli Unavantaluna esponenti della musica popolare siciliana e i Matti delle Giuncaie, che porteranno ad Alessandria le note popolari della Toscana. In tutti i giorni della manifestazione sarà possibile godere delle parate del gruppo I Vecchi Morti di Fame, provenienti dal Teatro Bellini di Napoli e specializzati in giocoleria di strada. Alla ricca offerta musicale va aggiunta le mostre fotografiche, teatro e dai documentari che saranno trasmessi nel corso dell’evento. Un programma ricchissimo che trovate in maniera dettagliata nelle nostre pagine di appuntamenti.
Tratto da Il Quotidiano della Calabria