LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014
Alessandria del C. – Dal 2 febbraio Alessandria del Carretto è isolata a causa di una frana che non permette al paese di comunicare con il circondario. L’Associazione Francesco Vuodo, la stessa che organizza il noto festival Radicazioni, ha indetto per domenica 23 febbraio una marcia di protesta: Marcia sul marcio! Questo è l’urlo di persone che non mollano. Di quei giovani e meno giovani che non vogliono abbandonare il proprio paese, la propria terra, le cui radici non possono essere spostate da una frana. I cittadini alessandrini hanno dimostrato in diverse occasioni la loro validità, tanto da far diventare Alessandria del Carretto un caso-studio. Una realtà che conta poco più di 500 anime, le cui vie di comunicazione si sono dimostrate quelle che sono(visto l’accaduto del 2 febbraio), che nonostante tutto riesce più volte durante l’anno ad attirare migliaia di persone. Un caso inspiegabile per molti, ma che si riassume in pochi concetti: amore per la propria terra, fratellanza, senso di comunità. Antichi valori, scomparsi in un mondo che ormai indifferente passa davanti a tutto e tutti, ma che sopravvivono in pochi fortunati. L’impegno(dovere) civico, che dovrebbe far correre in soccorso di una realtà gravemente ferita, può essere stimolato da una frase scritta dai soci dell’Associazione Vuodo in un comunicato stampa “In questo paese ora si lotta per la vita e per la morte, considerando che a morire non sono solo le persone, ma anche i luoghi e gli organismi sociali ”. Si parla spesso, e si aspira, dell’unità dell’ Alto Jonio/Pollino, unica entità tanto agognata dalla politica locale. Esiste l’Alto Jonio? Non può esserci occasione migliore per dimostrare la reale esistenza di questa meravigliosa entità, forse troppo celebrata.
Giacinta Oliva
Articolo tratto da www.aajtv.it